L’esasperazione del pensiero ansiogeno porta un forte senso di angoscia di perdita, ossia quello stato d’animo che va dalla paura di non essere voluto bene, a quella di perdere chi ci vuole bene. Molto spesso, per questo, ansia e depressione sono strettamente collegate. Il senso di smarrimento che ha chi si vive un attacco d’ansia o comunque un’ansia che accompagna la quotidianità, è molto spesso legato ad un vissuto di perdita.

Per perdita si intende non solo un lutto o la perdita di qualcosa di particolarmente caro, ma anche un cambiamento. Come si dice “Chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa quel che lascia, non sa quel che trova”; e questo vecchio proverbio sembra molto calzare il tema che stiamo affrontando.

La perdita di un punto di riferimento importante oltre a provocare uno stato depressivo, induce anche ansia e panico laddove si ha la sensazione di non avere gli strumenti utili ad affrontare la vita nelle sue avversità e problematiche.  In modo piuttosto circolare l’ansia nel condizionare la giornata di una persona, stringe in un forte senso di impotenza e nella sensazione di non avere più il potere sulla propria vita provocando angoscia e depressione.

L’eventualità che ciò che è stato perduto sia solo l’inizio di una lunga serie di perdite fa quindi parte di un pensiero abbastanza frequente ed, in casi estremi, porta ad un vissuto forte di morte e disintegrazione.

Nella vita questa angoscia e quest’ansia possono rivelarsi in diversi modi e intaccare lo stato d’animo e i pensieri dell’individuo a più livelli, compromettendo funzioni o situazioni altrimenti vivibili. Si può avere per questo un calo del desiderio sessuale, un’inspiegabile crisi di coppia o esistenziale, una difficoltà legata all’accettazione del proprio orientamento sessuale, difficoltà relazionali in genere, l’attivazione di comportamenti legati all’abuso di sostanze o comunque a qualcosa che renda dipendente e comprometta la propria autonomia, un generico senso di mancanza di autostima, problemi legati alla propria identità e al proprio ruolo genitoriale e così via.

Molto spesso le cause di queste insicurezze, oltre a situazioni conflittuali del momento, hanno la loro origine e le loro radici in situazioni non elaborate nel passato ed in particolare nell’infanzia che vanno riprese con tempi e modi adeguati al problema.

Attilio de Angelis

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